Dopo l’edizione 2016, che vedeva protagoniste l’Università Cattolica e l’Università di Pavia, Fondazione Istituto Danone ha raccolto nuovi dati grazie alla collaborazione con l’Università degli studi di Padova, l’Università degli studi di Torino e l’Università degli studi di Napoli Federico II.
In questa seconda edizione sono stati coinvolti 240 studenti universitari, di età compresa tra i 20 e i 24 anni, a cui è stato somministrato un questionario di 60 quesiti inerenti alle loro abitudini alimentari e al loro stile di vita.
Confermando quanto precedentemente descritto nel 2016, è emerso quanto gli studenti fuori sede siano soggetti a cambiamenti nel proprio stile di vita e quanto siano propensi a modificare le proprie abitudini alimentari. Dalle analisi emerge che peso, attività fisica, consumo di alcol e spesa sono solo alcune delle principali variabili su cui impatta il nuovo stile di vita acquisito lasciando la propria città.
La ricerca sottolinea la necessità di considerare il trasferimento di uno studente fuori sede come un «turning point» della vita, ovvero in grado di influire sulle abitudini alimentari e, più in generale, sullo stile di vita.
Conseguentemente, Fondazione Istituto Danone evidenzia l’importanza di trattare nel programma di sanità pubblica lo stile di vita correlato alla salute degli studenti e l’importanza di un’educazione nutrizionale su misura per migliorare le loro conoscenze dietetiche e abitudini alimentari.