Ogni acqua in commercio ha un’etichetta molto ricca di informazioni, che però non è sempre semplice comprendere soprattutto perché spesso si riferiscono a parametri fisici o chimici meno noti dei più famosi grassi, zuccheri, fibre e calorie che compaiono sulle confezioni dei cibi.
Il Ministero delle Attività Produttive dà una mano ai consumatori, spiegando in un opuscolo come leggere le etichette delle acque e cosa significano i termini che queste riportano.
Le informazioni obbligatorie
- Denominazione legale (“Acqua minerale naturale”), nome commerciale e della sorgente e luogo di utilizzazione di tale sorgente.
- Contenuto nominale (1 litro, 50 cl, eccetera) con una dicitura “e” che indica che la quantità è stata controllata secondo le norme europee.
- Termine minimo di conservazione.
- Dicitura di identificazione del lotto.
- Titolari dei provvedimenti di riconoscimento e di autorizzazione all’utilizzo.
- Composizione analitica, ovvero i risultati delle analisi di laboratorio e la data nella quale tali analisi sono state effettuate.
Le informazioni facoltative
- Codice a barre (utile a livello commerciale, per esempio per la lettura ottica del prodotto nel negozio).
- Sigla PET (polietilentereftalato) ovvero il materiale con cui sono fatte le bottiglie.
- Dicitura ambientale per invitare a non disperdere il contenitore nell’ambiente dopo l’uso.
- Indicazioni per la corretta conservazione.
Un salto in laboratorio
La composizione analitica dell’acqua è rappresentata dalla quantità dei diversi sali minerali in essa disciolti e indicati spesso con il simbolo chimico corrispondente: Ca per calcio, Na per sodio, Mg per magnesio, e così via. Ma queste analisi chimiche sono solo una parte dei controlli effettuati sulle acque, i cui risultati vengono riportati in etichetta.
Passando dalla chimica alla microbiologia, è possibile osservare sulla confezione la scritta “microbiologicamente pura”, garanzia del fatto che il contenuto della bottiglia è privo di microrganismi pericolosi per la salute.
Altre voci presenti su questa carta di identità dell’acqua sono piuttosto note, ma non sempre il loro significato è chiaro:
- pH: valore che misura l’acidità dell’acqua su una scala numerica dove 7 corrisponde a una soluzione (acqua in questo caso) neutra, valori inferiori a 7 a soluzioni acide e valori superiori a 7 a soluzioni alcaline.
- Durezza: valore che indica il contenuto di calcio e magnesio presenti; viene espresso in “gradi francesi” e un valore più elevato indica un’acqua più ricca di questi elementi (e, semplificando, di calcare).
- Residuo fisso: misura dei sali minerali disciolti nell’acqua dopo l’evaporazione di 1 litro d’acqua a 180 °C.
- Temperatura: indica la temperatura alla sorgente al momento dell’imbottigliamento.
- Conducibilità elettrica: espressa in microSiemens al cm (S/cm), indica la presenza più o meno abbondante di sali minerali misurata attraverso un passaggio di corrente elettrica (maggiore la presenza di sali, migliore la conducibilità elettrica).
Fonte:
Ministero delle attività produttive – L’etichetta dell’acqua minerale naturale.