Malnutrizione, quanto pesa sul benessere degli anziani e non solo

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità lo segnala chiaramente: per malnutrizione si intendono “carenze o eccessi nell'assunzione di nutrienti, squilibrio di nutrienti essenziali o utilizzo alterato dei nutrienti. Il doppio fardello della malnutrizione consiste sia nella denutrizione che nel sovrappeso e nell'obesità, nonché nelle malattie non trasmissibili legate alla dieta”.

In occasione della settimana dedicata alla Consapevolezza della Malnutrizione, non pensiamo però solamente ai bambini ma a tutte le fasce d’età, anche agli anziani. In Italia sono 14 milioni gli over-65 e, per una combinazione di fattori economici, sociali e medici (presenza di patologie), questi possono essere a rischio di deficit nutrizionali in grado di comprometterne la traiettoria di salute.

Il rischio di malnutrizione proteico-energetica

L’attenzione all’anziano è basilare e non solo in presenza di patologie che possono manifestarsi in geriatria, a carico di cuore e circolazione, reni o sistema nervoso centrale. Esistono infatti specifici problemi nutrizionali, come la malnutrizione proteico-energetica, che rende basilare uno sforzo di prevenzione in quanto si tratta di una alterazione funzionale. Occorre insomma colmare il gap che può esistere tra fabbisogni nutrizionali specifici ed introito e capacità di utilizzare di nutrienti essenziali e/o energia.

Anche perché emerge che una quota parte significativa della popolazione anziana, pur rimanendo nella propria abitazione, può essere interessata da problemi legati ad una nutrizione insufficiente sotto l’aspetto quali-quantitativo. Su questo impattano anche aspetti sociali, come la solitudine – problema che interessa più di una persona su tre nella terza età – con conseguente maggior rischio di nutrizione inadeguata e potenziali ripercussioni sul benessere.

Ancor più attenzione andrebbe prestata agli over-75 ancor più esposti a possibile sarcopenia e ad altri problemi legati ad un introito proteico insufficiente. Insomma, occorre riflettere sulle carenze potenziali in termini di nutrizione, considerando la globalità dell’intero ecosistema della persona e lo stato di salute. Bisogna quindi tener conto delle condizioni economiche, delle condizioni psicologiche (in particolare nella terza età esiste un rischio depressione ancor più accentuato), della presenza di cronicità spesso associate tra loro e degli effetti dei trattamenti. Questo appare di importanza particolare per chi affronta una patologia tumorale. Insomma occorre una valutazione globale. La settimana dedicata alla consapevolezza della Malnutrizione ci indica la strada.

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